Viventi: “Le imprese oggi non possono sopportare ulteriori aggravi”.
La Regione Marche mette in campo un ulteriore provvedimento di sostegno all’edilizia marchigiana, per contrastare l’aggravarsi della crisi, con una proposta di legge che proroga di due anni i termini di inizio e di fine lavori. La proposta è stata presentata alla giunta dall’assessore al Governo del territorio Luigi Viventi. “E’ noto infatti – spiega l’assessore - che molte imprese del settore trovano attualmente difficoltà nel rispettare i termini previsti dai permessi di costruire, e in particolare quello di ultimazione dei lavori, a causa della forte contrazione delle vendite degli immobili”. La normativa vigente prevede infatti il massimo di un anno per l’inizio dei lavori e tre anni per la loro ultimazione, decorsi i quali il permesso decade e la realizzazione della parte dell’intervento non ultimata è subordinata al rilascio di un nuovo permesso di costruire, con conseguente corresponsione di un nuovo contributo. “In questo momento storico di particolare difficoltà economico finanziaria – prosegue Viventi – le imprese edili non riescono a sopportare ulteriori aggravi e quindi la nostra proposta di legge, che intende rendere uniforme la valutazione della concessione su tutto il territorio regionale, stabilisce che su richiesta dei soggetti interessati siano prorogati di due anni i termini di inizio e di ultimazione dei lavori indicati nei permessi di costruire rilasciati prima della data di entrata in vigore della normativa e ancora in corso alla medesima data”. La proroga si applica anche ai termini relativi alle denunce di inizio attività (Dia) e alle segnalazioni certificate di inizio attività (Scia) presentate fino alla stessa data. Una analoga disposizione, che dilata i termini previsti nel testo unico in materia edilizia, è stata da tempo adottata dalla Regione Umbria (n.1/2004) e una norma analoga a quella prevista nelle Marche è contenuta anche in una recente legge della Regione Emilia Romagna (n.16/2012).
da: Ufficio stampa Regione Marche
Idee e attività dell'assessore regionale delle Marche ai trasporti, reti di trasporto, mobilità e logistica integrata,riforma dell'organizzazione amministrativa e valorizzazione del personale, sostegno alla famiglia e servizi sociali, cooperazione allo sviluppo, emigrazione, immigrazione, promozione della cooperazione
mercoledì 17 aprile 2013
ECONOMICITA’ ED EFFICIENZA CON LA NUOVA LEGGE PER IL TPL
Viventi: abbiamo risposto a esigenze oggettive di risparmio e di riorganizzazione del trasporto regionale
Bacino unico regionale per la programmazione integrata del trasporto pubblico locale e gestione a livello di bacini territoriali che garantiscano il massimo livello di efficienza ed economicità. E’ il contenuto della legge sulla governance del Tpl, approvata dal Consiglio regionale il 16 aprile, su proposta dell’assessore ai Trasporti Luigi Viventi.
“Questa norma – spiega con soddisfazione Viventi - dota la Regione Marche di uno strumento indispensabile sia per esigenze oggettive di risparmio, sia per l’adeguamento al nuovo quadro normativo nazionale. La legge di stabilità pone infatti il raggiungimento di requisiti di efficacia e maggiore competitività sul complesso ferro-gomma come condizione per il trasferimento di una parte cospicua (40%) delle risorse assegnate”. Il testo di riorganizzazione degli assetti del TPL prevede una nuova ripartizione tra Regione ed enti locali: un bacino unico regionale per la programmazione integrata dei servizi automobilistici e ferroviari e ambiti di gestione dei servizi urbani ed extraurbani corrispondenti a quelli delle province marchigiane, in quanto i servizi pubblici di rilevanza economica devono essere gestiti in bacini territoriali che assicurino economie di scala e massima efficienza.
La legge stabilisce che la Giunta regionale approvi il Programma triennale dei servizi di trasporto regionale e locale su gomma e su ferro, previo parere del Consiglio delle autonomie locali. I Comuni capoluogo di provincia e gli altri Comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti o sede non decentrata di Università (in tutto 14) preparano il proprio piano comunale dei servizi. L’affidamento è effettuato dalla Provincia nell’ambito territoriale di competenza e il contratto di servizio, che comprende contemporaneamente sia i servizi urbani sia quelli urbani, è sottoscritto congiuntamente da Regione e Provincia di riferimento.
Bacino unico regionale per la programmazione integrata del trasporto pubblico locale e gestione a livello di bacini territoriali che garantiscano il massimo livello di efficienza ed economicità. E’ il contenuto della legge sulla governance del Tpl, approvata dal Consiglio regionale il 16 aprile, su proposta dell’assessore ai Trasporti Luigi Viventi.
“Questa norma – spiega con soddisfazione Viventi - dota la Regione Marche di uno strumento indispensabile sia per esigenze oggettive di risparmio, sia per l’adeguamento al nuovo quadro normativo nazionale. La legge di stabilità pone infatti il raggiungimento di requisiti di efficacia e maggiore competitività sul complesso ferro-gomma come condizione per il trasferimento di una parte cospicua (40%) delle risorse assegnate”. Il testo di riorganizzazione degli assetti del TPL prevede una nuova ripartizione tra Regione ed enti locali: un bacino unico regionale per la programmazione integrata dei servizi automobilistici e ferroviari e ambiti di gestione dei servizi urbani ed extraurbani corrispondenti a quelli delle province marchigiane, in quanto i servizi pubblici di rilevanza economica devono essere gestiti in bacini territoriali che assicurino economie di scala e massima efficienza.
La legge stabilisce che la Giunta regionale approvi il Programma triennale dei servizi di trasporto regionale e locale su gomma e su ferro, previo parere del Consiglio delle autonomie locali. I Comuni capoluogo di provincia e gli altri Comuni con popolazione superiore a 30 mila abitanti o sede non decentrata di Università (in tutto 14) preparano il proprio piano comunale dei servizi. L’affidamento è effettuato dalla Provincia nell’ambito territoriale di competenza e il contratto di servizio, che comprende contemporaneamente sia i servizi urbani sia quelli urbani, è sottoscritto congiuntamente da Regione e Provincia di riferimento.
martedì 9 aprile 2013
PARTE IL FRECCIAROSSA PER MILANO
Viaggio inaugurale oggi del nuovo collegamento ferroviario
Ancona-Pesaro-Rimini-Bologna-Milano con il treno superveloce Frecciarossa. Finalmente
l’alta velocità arriva nelle Marche e in Romagna portando notevoli vantaggi sia
nei tempi di percorrenza che per le ricadute economiche e turistiche dell’area
adriatica.
“Ben venga la concorrenza – ha detto l’assessore regionale ai Trasporti,
Luigi Viventi – Si tratta di un risultato insperato, specie nell’attuale
contesto economico”. “Un servizio – ha continuato Viventi – che si può
migliorare. Si tratta di una possibilità di crescita che ci fa ben sperare per
il futuro. Peraltro la possibilità di raggiungere il centro di Milano in tre
ore in treno è più concorrenziale e vantaggiosa rispetto al collegamento aereo
tra Ancona e il capoluogo lombardo”.
Il nuovo collegamento porterà i viaggiatori da Ancona a Milano in meno di
tre ore e da Pesaro in 2 ore e 34 minuti. Due i collegamenti giornalieri, con
partenza dal capoluogo dorico alle ore 6.05, fermata a Pesaro alle ore 6.29 e
arrivo a Milano Centrale alle ore 9.04. Il ritorno alle ore 17.45, arrivo a
Pesaro alle ore 20.12 e ad Ancona alle 20.42.
Previste tarfiffe agevolate in SuperEconomy a partire da 19 euro, oltre a
un’ampia gamma di offerte e promozioni.
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