La Regione determinata a tutelare i diritti della comunità marchigiana
L’assessore: “Presto la nuova Legge urbanistica per fronteggiare il dissesto idrogeologico”
Dopo i danni gravi che le Marche hanno subito il mese scorso, in seguito alla forte ondata di maltempo, le Marche sono state colpite anche dalla previsione del decreto Milleproroghe, secondo il quale le Regioni interessate da calamità hanno l`onere obbligatorio di reperire autonomamente i fondi necessari per gli interventi di emergenza e di ricostruzione. Ci si chiede di agire sulla manovra di bilancio (già fortemente penalizzata dai precedenti tagli, che ammontano a 180 milioni di euro su 220 di trasferimenti statali), di aumentare l'Irpef, l'Irap, il prezzo della benzina. Questo vuol dire penalizzare tutti i cittadini, a partire dalle imprese, fino ai privati e, soprattutto, alle fasce più deboli. La determinazione del presidente Spacca a cercare la strada del dialogo con la presidenza del Consiglio dei ministri ha dimostrato l'altissimo senso di responsabilità di questa Giunta regionale, che come stile sceglie, prima di tutto, il dialogo. Le nostre richieste sono state però ignorate dal Governo centrale e per questo asbbiamo intrapreso la strada del ricorso alla Corte costituzionale, per tutelare i diritti della nostra comunità e per garantire i principi costituzionali di solidarietà ed equità di trattamento.
Non è possibile che dentro lo stesso decreto, per far fronte ad analoghi eventi calamitosi, regioni come il Veneto abbiano visto riconoscersi ulteriori 60 milioni di euro, oltre ai 300 precedentemente stanziati, e a territori come il nostro si sia chiesto invece di provvedere da soli. A 150 anni dall'Unità d'Italia credo sia lecito auspicare che certi errori del passato non si compiano più, che il Nord e il resto del Paese non debbano più viaggiare a due velocità, l'una spesso a spese dell'altra.
Ritengo importante, a questo proposito, ringraziare i parlamentari marchigiani del centrosinistra, che, con la loro azione hanno affiancato i capigruppo Franceschini, Di Pietro, Della Vedova, Tabacci e il segretario nazionale Udc Cesa, primo firmatario di una mozione con cui è stato chiesto al Governo di rivedere l’applicazione del decreto Milleproroghe. Era questo che ci aspettavamo: l’opportunità di fare fronte comune. Opportunità i cui esiti, purtroppo, oggi rischiano di essere attenuati dalle esitazioni del centro destra su questo argomento e dalla mancanza assoluta di risposte del governo nazionale.
Da parte mia, oltre all’impegno personale posto nel seguire quotidianamente questa vicenda tra le Marche e Roma, sottolineo la determinazione a condurre tutte le azioni di nostra competenza per fronteggiare il dissesto idrogeologico insieme con l’assessore all’Ambiente Donati, nonché la politica dell’assessorato all’Urbanistica volta a individuare nuovi strumenti strutturali per il governo del territorio, ormai assolutamente indispensabili per fronteggiare e prevenire, per quanto possibile, gli episodi di calamità dovuti al maltempo.
La Legge urbanistica regionale, oggi in fase di elaborazione, avrà alla base alcune opzioni strategiche tese a limitare e a razionalizzare l’uso del territorio. Il lavoro condotto fino a oggi dal mio Assessorato su questo tema intende porre alla base una serie di criteri fondamentali: la valorizzazione dell’area vasta, la determinazione a costruire sul costruito, l’addensamento delle città e la tutela del territorio. Principi base, questi, da ricondurre nel quadro di un rinnovato ruolo di regia da parte della Regione.
da: Segreteria assessore Viventi
Intervento per L'Azione di Fabriano
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