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lunedì 21 gennaio 2013

NUOVA LEGGE PER IL GOVERNO DEL TERRITORIO: IMPEGNO RISPETTATO

La nuova legge per il governo del territorio marchigiano è ormai concretamente sul tavolo del confronto tra gli enti, le categorie e i soggetti interessati. E il lavoro avviato dall’esecutivo regionale ha posto le basi per giungere celermente all’approvazione.

La giunta, infatti, nella seduta del 14 gennaio ha esaminato una proposta di testo, presentata dall’assessore all’Urbanistica Luigi Viventi, che contiene alcuni elementi innovativi ormai indispensabili e che, di fatto, supera l’ormai datata legge regionale del 1992, oltre vent’anni fa. “Abbiamo mantenuto - afferma Viventi – la promessa di dare un avvio concreto all’iter per l’elaborazione del nuovo testo entro l’inizio di quest’anno”. L’esecutivo, nel valutare positivamente la proposta, ha dato mandato alla struttura regionale di avviare la consultazione dei soggetti interessati, per recepire utili indicazioni prima dell’avvio della discussione consiliare.
Il testo affronta un insieme di temi complessi, nell'ottica della semplificazione, abrogando tre leggi regionali oggi vigenti e le relative leggi di modifica. Oltre ad allineare la Regione Marche allo stato della legislazione ormai condiviso da quasi tutte le Regioni italiane, intende rispondere ad alcune specifiche esigenze del territorio marchigiano, che negli ultimi anni ha subito trasformazioni notevoli caratterizzate da fenomeni come la dispersione urbana, l’integrazione degli insediamenti e la formazione di veri e propri sistemi urbani.
Il disposto normativo si basa su alcuni elementi fondamentali, quali il ruolo di regia della Regione nella elaborazione delle strategie generali per il governo del territorio, la suddivisione di quest'ultimo in zone di area vasta, lo snellimento delle procedure di pianificazione urbanistica a livello comunale.
Il testo ribadisce inoltre i concetti fondamentali già affermati con la legge regionale sulla riqualificazione urbana sostenibile (22/2011): costruire sul costruito, perequazione e compensazione. Si riafferma infine lo strumento operativo del Poru, attraverso cui il Comune definisce un coerente disegno urbano finalizzato a migliorare la qualità della città e del paesaggio, limitando l'ulteriore urbanizzazione del territorio, nonché a incrementare le prestazioni ecologico-ambientali ed energetiche degli insediamenti.
La legge supera il vecchio Prg e introduce il Piano strutturale intercomunale (Pisi), un’innovazione che potrà diventare un riferimento anche a livello nazionale. Il piano intercomunale, da costruire e approvare in un’ottica di copianificazione, ovvero condivisione e perequazione tra gli enti locali, sarà elaborato da tutti gli enti concorrenti nella responsabilità territoriale. Sarà un piano di indirizzi e di strategie, un vero e proprio masterplan, che descrive e fissa la struttura portante del territorio di interesse, rifiutando esplicitamente ogni definizione di dettaglio edilizio e fissando le regole del governo del territorio per tutti i Comuni compresi nell’ambito di pianificazione.
Lo strumento di governo di tutte le trasformazioni che non coinvolgono la scala territoriale più ampia, che potrà essere implementato dai piani attuativi o dagli interventi edilizi diretti, sarà il Piano operativo comunale (Poc), approvato dal solo Comune, con evidente risparmio di tempo rispetto alle attuali procedure, che coinvolgono anche il livello provinciale. Il Poc è da realizzare di norma nei cinque anni di durata di un mandato amministrativo comunale.
Tra i principali aspetti che caratterizzano il testo in esame si possono dunque indicare: l’introduzione del principio di collaborazione interistituzionale tra Regione, Provincia e Comuni sulle scelte fondamentali per il governo del territorio; una più aggiornata declinazione del principio di sussidiarietà applicato alla pianificazione del territorio, con la conseguente attribuzione di importanti funzioni alla scala intercomunale e comunale; l’integrazione preventiva del principio di sostenibilità ambientale negli strumenti della pianificazione urbanistica, con una forte attenzione alla conservazione delle risorse primarie quali il territorio, il paesaggio, l’ambiente e il suolo, che parte dalla riqualificazione degli ambienti esistenti; il superamento dell’attuale logica soltanto quantitativa degli standard, in favore della previsione di standard e obiettivi di qualità urbana, ambientale e paesaggistica.
Il testo esaminato dalla giunta ha come base il lavoro svolto negli ultimi anni da un tavolo tecnico regionale, al quale hanno contribuito diversi servizi interni, insieme con i rappresentanti degli enti locali e dell’Istituto nazionale di urbanistica. Il testo attuale è perciò il frutto di una riflessione progredita nel tempo, che tiene conto delle evoluzioni pratiche e teoriche che si sono avute in materia urbanistica, in relazione sia alla governance locale, sia agli esiti delle leggi approvate da altre regioni.
Ora, su espresso mandato dell’esecutivo, avrà luogo il confronto con gli enti e le categorie e con tutti i soggetti interessati. Per questo motivo la Regione, attraverso l’assessorato all’Urbanistica, ha pianificato una serie di incontri e di tavoli. Al termine di questo percorso partecipativo si potrà dare il via all’iter istituzionale che approderà all’aula consiliare per la definitiva approvazione.
Il primo invito, per la fine del mese di gennaio, è stato rivolto ad Anci, Upi, Uncem, Ance, università marchigiane, associazioni di categoria, ordini professionali, segreterie regionali dei sindacati, associazioni ambientalistiche, Istituto nazionale di urbanistica, Zipa, Consip, Istao, Parchi, Comunità montane, Sovrinntendenza, Corpo forestale dello Stato, Arpam, Ministero delle infrastrutture, Unioni dei Comuni.
Si intende quindi avviare un confronto molto ampio, in cui raccogliere le prime osservazioni, per mettere in calendario anche i successivi incontri in base alle esigenze e alle proposte emerse da questa prima occasione di dibattito.

da: Segreteria assessorato

venerdì 11 gennaio 2013

CANDIDATURE: RESTO IN REGIONE

In merito alle notizie di stampa degli ultimi giorni, che hanno riguardato le candidature per le prossime consultazioni politiche, all’interno delle quali è stato inserito anche il mio nome, faccio presente che non sono candidato e non intendo candidarmi, poiché ritengo opportuno portare a termine gli impegni assunti in Regione come assessore. Sono infatti numerose e delicate le questioni attualmente sul tappeto, che riguardano direttamente le deleghe a me assegnate: la redazione e l’approvazione della nuova legge urbanistica, la riorganizzazione del trasporto pubblico locale nella fase critica del taglio generalizzato delle risorse che in questo settore strategico non può ulteriormente penalizzare i cittadini, la riorganizzazione dell’ente Regione nell’ottica del risparmio e dell’efficientamento, la messa in atto di politiche ormai improcrastinabili nel settore della e-democracy, che può offrire alle Marche importanti occasioni di ripresa e di sviluppo economico.
Per questo motivo, nonostante le numerose richieste giunte dal territorio e anche dal partito centrale, che considero come un incoraggiante riconoscimento positivo del lavoro svolto sin qui, ho ritenuto più utile non interrompere l’impegno assunto nel 2010 a diretto servizio della comunità marchigiana.

da: Segreteria assessorato